Artista autodidatta, con sempre vive la voglia e la curiosità della ricerca e dello studio, Giorgio Boschetti (Finale Emilia 1951), dopo anni di attività di pittore ad olio, di acquerellista e di “inventore” di tecniche innovative, riesce a stupire chi guarda le sue opere con originali esiti estetici. Sperimentatore di mezzi e strumenti, piega alla sua sensibilità artistica immagini nate dalla fotografia, intervenendo alla fine del processo di stampa incidendo la pelle della carta e svelandone l’anima neutra che, sotto il bulino di Boschetti, diventa fonte di luce, diventa esaltazione dei particolari, svelatrice di emozione, creatrice di ectoplasmi sospesi oltre la verità di ripresa. L’operazione artistica parte dal cuore dell’artista che coglie, attraverso lo sguardo, frammenti di realtà; la macchina fotografica è nelle sue mani solo un mezzo di registrazione di un’immagine vista a priori, selezionata tra le infinite possibilità dei punti di vista. Una volta eseguita la stampa, Boschetti ritrova quel particolare che lo aveva colpito e comincia la seconda fase del suo lavoro, quella di svelamento del potenziale estetico chiuso in quel taglio, incidendo la superficie della fotografia. Operazione quanto mai delicata, perché irreversibile. Con decisione o leggerezza la mano dell’artista guida il punteruolo a graffiare, puntinare, accarezzare l’epidermide dell’immagine, esaltandone punti di luce e tridimensionalità, rivelandone particolari secondari, disegnando apparizioni fantastiche e fondendole con le macchie cromatiche reali. A volte Boschetti esalta con il colore suggestioni luminose inattese, modulando verso il “caldo” o il “freddo” il risultato finale, che può passare attraverso un ulteriore passaggio tecnologico, quello dello scanner e della nuova stampa, sperimentata anche su supporti diversi da quello della carta fotografica. La ricerca non si ferma. Nel coniugare fotografia e manipolazione artigianale dell’immagine, Giorgio Boschetti ha trovato un campo infinito di possibilità espressive, superando anche l’annosa e anacronistica questione della separazione dei media artistici. Quel che il pubblico vede non è un quadro né una fotografia, ma è un’immagine portatrice di altissimo valore estetico.
Giuliana Ghidoni
Orari: Sabato, Domenica e festivi 10-12.30/15-19
aperto anche il 24 e 25 aprile
Viale Repubblica 26 a Bondeno
sabato 23, domenica 24, e lunedì 25 aprile il Museo di Palazzo Poggi sarà aperto
con il seguente orario: 10.30 – 13.30 e 14.30 – 17.30.
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Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
Museo di Palazzo Poggi
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