La grande assente e il convitato di pietra

La Grande Assente è l’Europa, che dovrebbe essere la principale se non unica partner sia di Ucraina, sia di Russia. Il presidente francese e la cancelliera Merkel, rappresentanti di un’Europa “carolingia” e atlantista (e così arriviamo al Convitato di Pietra) non rappresentano l’Unione Europea, la quale purtroppo non ha alcuna voce diplomatica, né l’Europa che purtroppo ancora non esiste. La crisi ucraina riguarda viceversa in primissima istanza proprio l’Europa nonché quella che dovrebb’essere la sua vicina, confinante e anche alleata o quantomeno buona interlocutrice e partner tanto politica quanto economica e commerciale, la Russia. Ma perché l’Europa si è lasciata trascinare su una via pregiudizialmente ostile nei confronti della Russia, perché si è lasciata imporre addirittura un embargo deleterio soprattutto e anzitutto per l’economia italiana? E qui entra in scena il Convitato di Pietra: l’ambigua presidenza degli Stati Uniti d’America, che di tanto in tanto si dimentica di essersi tirata in disparte rispetto al ruolo di superpotenza egemonica mondiale e di tanto in tanto si dimentica di essersene dimenticata: e promette armi all’Ucraina (il che oltretutto dovrebb’essere un buon business: e Obama non sta promettendo al suo popolo di tirarlo fuori dalla crisi?) e rischia di trasformare la crisi ucraino-russa, che si avrebbe motivo di ritenere almeno in parte intraeuropea, in crisi russo-statunitense trascinando ovviamente in essa l’Europa non già nel ruolo storico e geopolitico che sarebbe bene le spettasse bensì in quello di gregaria degli USA..

E qui il Convitato di Pietra si sdoppia: il suo alter ego e la sua longa manus sono ovviamente la NATO, organizzazione in cui entrano automaticamente tutti i nuovi partnersdell’Unione Europea e che dipende essenzialmente dal Pentagono. E’ la NATO, quindi il Pentagono, quindi gli USA, ad aver interesse a piazzare i suoi centri tattico-strategici il più vicino possibile alla frontiera russa: è il copione della Georgia nel 2008 che si sta ripetendo, mutatis mutandis, quasi alla lettera. L’Europa viene da tutto ciò ancora una volta emarginata.

Franco Cardini

estratto da http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=50352

4 thoughts on “La grande assente e il convitato di pietra

  1. Orbene, cosa avrebbe dovuto fare – questa Unione europea – di fronte al cambiamento epocale che, vent’anni fa, vide la fine dell’Unione Sovietica e la nascita di una Federazione Russa che non voleva più “esportare” il comunismo ad ovest? Semplice: avrebbe dovuto stringere un’alleanza di ferro con questa nuova Russia, avrebbe dovuto raccordare la sua economia con quella russa, avrebbe dovuto armonizzare la sua difesa con quella russa, soprattutto in previsione delle nuove minacce che iniziavano a profilarsi a sud: a sud dell’Europa e, simultaneamente, a sud della Russia, nella Ciscaucasia musulmana. D’altro canto, oltre ad essere l’alleata naturale dell’Europa, la Russia era ed è il partner economico naturale dell’Europa. Anzi, le due economie sono complementari, si integrano a vicenda e – insieme – costituiscono un unicum che le renderebbe autosufficienti, potenzialmente autarchiche – mi si passi il termine – e tali da poter restare immuni dal ricatto della globalizzazione economica (e finanziaria) con cui gli Stati Uniti d’America vogliono imporre la loro supremazia al mondo intero.
    Michele Rallo in http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=50356

  2. Se vi fosse stata l’Europa e dunque se fosse esistita una sua autonomia, quelli che oggi asseriscono di “conoscere la zona” si sarebbero ben guardati dall’appoggiare il golpe in Ucraina, avrebbero frenato i disegni americani invece di fornire loro appoggio logistico e giustificazioni. Adesso che il castello di carte del regime fantoccio di Kiev si sta disfacendo prima con perdita della Crimea e poi delle regioni orientali che non è in grado riconquistare, Francia e Germania, in proprio, tentano di disinnescare le polveri esprimendo la propria contrarietà all’invio di armi per il regime di Poroshenko e dei suoi ministri nazisti, amerikani e americani veri e propri. Ma probabilmente è troppo tardi: gli Usa non vogliono accettare lo smacco di una sconfitta del loro commissariamento e sono decisi a inviare armi e uomini (in chiaro, perché in nero ci sono già) per salvare la farsesca imitazione di democrazia che hanno imposto, anche perché un cedimento significherebbe perdere molto del lavoro fatto in Europa orientale e una minore disponibilità dei grandi come dei piccoli Paesi della zona a far parte del fronte antirusso e a costituirsi come territori franchi della finanza globalizzata. Di contro Bruxelles si accorge dell’enorme errore a cui l’hanno spinta gli Usa e di essere ormai costretta ad accogliere nel proprio seno un Paese in bancarotta e ormai mutilato delle sue regioni più produttive: semplicemente un Ucraina così non ha senso.Morire per Kiev? A questo siamo arrivati, altro che nuova guerra fredda come viene grottescamente definita dai media mainstream un conflitto armato che ha già fatto centinaia se non migliaia di morti.
    https://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2015/02/10/per-leuropa-il-salario-della-guerra/

  3. La missione dei caccia italiani nel Baltico ha preso il via il 1° gennaio dall’aeroporto militare di Šiauliai, in Lituania. I caccia, gli equipaggi e il personale provengono dal 4° Stormo dell’Aeronautica di Grosseto, dal 36° Stormo di Gioia del Colle (Bari) e dal 37° Stormo di Trapani-Birgi. Le forze armate italiane hanno assunto il comando della BAP a cui sono assegnati anche quattro caccia Mig-29 delle forme armate polacche schierati a Šiauliai, quattro Eurofigheter spagnoli di base nell’aeroporto di Amari (Estonia), quattro cacciabombardieri belgi F-16 a Malbork (Polonia).

    L’Eurofigter “Typhoon” in dotazione all’Aeronautica italiana è un caccia di ultima generazione con ruolo primario di “superiorità aerea” e intercettore. Con una lunghezza di 16 metri e un’apertura alare di 11, il guerriero europeo può raggiungere la velocità massima di 2 mach (2.456 Km/h) e un’autonomia di volo di 3.700 km. Il velivolo è armato di cannoni Mauser da 27 mm; bombe a caduta libera Paveway e Mk 82, 83 e 84 da 500 a 2.000 libbre e a guida GPS JDAM; missili aria-aria, aria-superficie e antinave a guida radar e infrarossa; missili da crociera MBDA “Storm Shadow”, con oltre 500 chilometri di raggio d’azione.
    http://contropiano.org/politica/item/29087-l-italia-rafforza-il-proprio-ruolo-nel-conflitto-nato-russia

  4. La tra­ge­dia sotto gli occhi di tutti è quella dell’inesistenza di una poli­tica estera dell’Unione euro­pea, sur­ro­gata com’è dalle scelte della Nato. Che ha rea­liz­zato con la crisi ucraina il suo pro­getto avviato dagli anni Novanta di allar­ga­mento ad est, tutto intorno ai con­fini russi, in un gioco di risiko che pur­troppo ha visto ridi­slo­care basi, nuovi sistemi di armi, scudo anti­mis­sile, rin­no­vati bilanci di guerra dell’est Europa, a par­tire dalla Polo­nia e dai Paesi bal­tici. Men­tre l’Unione euro­pea stava a guardare. E non basta da que­sto punto di vista l’ultima dichia­ra­zione della fin qui ine­si­stente Moghe­rini per la quale l’unica solu­zione della crisi «è poli­tica». Adesso lo dichiara, dopo essere stata per un anno a guar­dare.
    http://www.nuovatlantide.org/kiev-ed-atene-capitali-della-crisi/

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