Le “colpe” della Germania

La Germania invece di imboccare la via delle federazione del continente, prima rifiuta gli eurobond nel 2011, poi si asserraglia sull’austerità che scarica tutto il peso dell’aggiustamento del regime a cambi fissi detto “euro” sulla periferia: taglia ai salari e inasprimento fiscale per uccidere l’import e riequilibrare le bilance commerciali. Quando  Alexis Tsipras, che gode del palese appoggio di Washington e Londra, minaccia di rifiutare le politiche d’austerità, i falchi di Berlino non esitano a dire: bene, la porta è quella, esci dall’euro! Solo la clamorosa retromarcia di Alexis Tsipras (testimoniando quali interessi si celano dietro i vari Syriza e Movimento 5 Stelle) evitano che la Grecia abbandoni l’eurozona, sancendo la reversibilità della moneta unica.

Il primo a dissociarsi dall’appoggio garantito da Angela Merkel al cambio di regime a Kiev è stato il potentissimo mondo dell’industria che ha interessi da difendere a Mosca ben di più che a Kiev, poi è stato lo stesso governo tedesco a criticare i crescenti toni bellicistici contro la Russia del generale Philip Breedlove, responsabile del Comando delle forze armate americane in Europa (con sede a Stoccarda). Non va meglio in Medio Oriente dove la Germania, su posizioni sempre meno atlantiche e sempre più vicine ai BRICS, prima si dichiara contro l’intervento militare in Libia (con la clamorosa astensione sulla risoluzione ONU 1973 che impone la no-fly zone) poi, è storia di questi giorni, quando la Russia opta per un intervento militare risolutivo in Siria, Berlino capovolge la politica finora seguita ed afferma che Bashar Assad (la cui caduta è agognata da Washington e Tel Aviv sin dal 2011) è un interlocutore imprescindibile.

Come abbiamo sottolineato nei nostri lavori, se la Germania si saldasse a Russia e Cina, gli USA sarebbero espulsi dall’Eurasia, e perderebbero la “testa di ponte” per proiettarsi nell’Hearthland.

estratto da http://federicodezzani.altervista.org/un-popolo-unauto-rappresaglia/

 

 

6 thoughts on “Le “colpe” della Germania

  1. L’articolo conferma due cose: i media (in mano alla finanza) sono diventati un potente strumento di dissuasione di massa; i vincitori della seconda guerra mondiale (anche la Russia) sono ancora quelli che decidono le sorti del mondo.

  2. Al termine del processo di dissoluzione dell’euro nascerebbe quindi una “Grande Germania” da 90-100 mln di abitanti, terza economia al mondo dopo Cina e USA, già unita alla Russia da solidi e complementari legami nel settore energetico ed industriale, ed in ulteriore fase di integrazione con l’Asia grazie alle ferrovie ad alta velocità, che abbattendo i tempi di percorrenza comprimono gli spazi toccati dai treni con effetti paragonabili all’apertura del canale di Suez.

    Russia e Cina hanno infatti siglato a gennaio un accordo da 240 $mld per la costruzione di un treno ad alta velocità che consentirà a persone e merci di muoversi da Pechino a Mosca in due giorni, coprendo oltre 7.000 km di distanza14. Come muterebbe l’ordine mondiale se Cina, Germania, e l’unico vero rivale militare e geopolitico degli USA, la Russia, fossero unite da un treno che consente di viaggiare da Pechino a Berlino in due giorni e mezzo?
    http://federicodezzani.altervista.org/rettilineo-finale/

  3. Ho notato che finora nessuno ha messo in relazione le colpe della Germania con lo “scandalo” Volkswagen che è stata chiaramente una misura punitiva per gli “allargamenti” tedeschi in geopolitica.

  4. La Germania nel mirino – terzapagina

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