Il nostro agente a Mosca: battaglia Navalny

Ma mentre Eurostop è stato di fatto censurato, telegiornali e televisioni sono pieni dei fatti di Mosca. Insomma ciò che è normale nel “democratico” Occidente dove ormai manifestare è sempre più represso da polizia e tribunali quasi fosse diversamente terroristico (lo sanno bene i no Tav), viene demonizzato in Russia come antidemocratico.

il Simplicissimus

111205_navalnyCredo che un degrado del genere lo si sia raggiunto solo nei tempi più bui delle dittature del 900 e forse nemmeno: vedere i media occidentali sulla scia degli ectoplasmi che governano il continente levarsi un’ennesima volta come un sol uomo contro Putin con un pretesto inesistente, anzi appositamente creato, dunque tenuto assieme dal collante di menzogne e ipocrisie è qualcosa di davvero intollerabile. Questa volta però almeno in Italia lo stridore della doppia verità è stato davvero forte e solo gente sorda o con i tappi alle orecchie può non sentilo: mentre le prefiche occidentali lamentano come una ferita alla democrazia il fatto che una piccola manifestazione di sei o settemila persone sia stata circondata e dispersa dalla polizia perché non autorizzata nell’area in cui si è svolta, pur avendo il permesso per un’area diversa, circostanza che denuncia la strumentalità del tutto, il giorno prima a Roma e con il plauso…

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4 thoughts on “Il nostro agente a Mosca: battaglia Navalny

  1. Chi sia stato a mettere le bombe per uccidere inermi nella metropolitana di San Pietroburgo, non so. Ma sui mandanti ho qualche sospetto. Cercate uno Stato, o un superstato, che ha l’abitudine di ammazzare all’estero. Che da vent’anni destabilizza, sovverte, arma terroristi. Che anche in questi giorni fa strage di civili in Yemen. Che infrange e calpesta il diritto internazionale, e non riconosce la legittimità di Stati che, a a suo arbitrio, definisce nemici. Cercate uno stato o un superstato che compie false flags, che impone sanzioni alla Russia, che ha creato il Frankenstein e l’IS; che ha dato l’esempio malvagio, spingendo altri stati alla certezza che si può violare il diritto internazionale impunemente.
    http://www.maurizioblondet.it/mandanti-morali-dovremmo-conoscerli/

  2. In prima fila non poteva mancare il commento dell’analisi fatta su Repubblica di oggi in seconda pagina, dall’opinionista di turno, che cerca di gettare su Putin la luce sinistra di una “strategia della tensione” per fortificare il suo potere. Non si deve sospettare degli attentati di Parigi e di Nizza ove i terroristi lasciano le loro carte di indentità ed erano elementi già noti dalla polizia francese, nessuno catturato vivo (guarda caso) e non si devono criticare le sceneggiate delle marce collettive ad uso e consumo delle TV, con Hollande, la Merkel, Renzi ed Erdogan, tutti insieme a gridare “siamo parigini”. Si passerebbe per “complottisti”. Risulta invece lecito per gli opinionisti nostrani sospettare della “mano di Putin” negli attentati alla metro di San Pietroburgo realizzati per consolidare il potere e “screditare” l’opposizione. Magari poi si scoprirà che si trattava dei “ribelli moderati” della Siria, sfuggiti al controllo dei loro mandanti. Se gli avvenimenti non fossero tragici, ci sarebbe da ridere.
    http://www.controinformazione.info/la-russia-sotto-attacco-dal-terrorismo-e-dagli-opinionisti-dellapparato-mediatico/

  3. (MB. Cosa vogliono fare adesso? L’intervento diretto occidentale in Siria? Con la scusa dei gas nervini, già ci provarono nel 2013: accusarono Assad, aveva “superato la linea rossa” gridò Obama, Francia Gran Bretagna e Usa scaldavano i motori, ERdogan era pronto, i sauditi anche, la NATO pure. Poi la geniale proposta di Putin e Assad: consegnare sotto controllo Onu le riserve di gas nervini (che del resto servono solo come deterrente, ossia a dissuadere un attacco della potenza atomica vicina, Israele).

    Il momento opportuno passò.

    Dopo, le inchieste hanno dimostrato che non fu Assad ad usare il sarin, ma erano stati i terroristi anti-Assad, probabilmente il gas era stato fornito dai servizi turchi di Erdogan. Lo appurò Carla del Ponte, la giurista svizzera allora nella Commissione Onu per la violazione dei diritti umani:

    http://it.euronews.com/2013/05/06/siria-carla-del-ponte-i-ribelli-hanno-usato-armi-chimiche

    Lo raccontò lo Huffington Post:

    http://www.huffingtonpost.it/2014/04/09/siria-attacco-chimico_n_5116324.html

    Lo ammise anche il Massachusetts Institute of Technology, ed anche il segretario di Stato John Kerry, leggere qui sotto::

    Fai clic per accedere a possible-implications-of-bad-intelligence.pdf

    Proprio per questo, la ripetizione delle identiche menzogne,con le stesse accuse lanciate senza una prova, la stessa finta e corale indignazione mediatico-internazionale, fanno paura.

    Le stesse spudorate menzogne ripetute senza vergogna da una Mogherini, che cosa preparano? “Assad ha la responsabilità principale, perché i governi devono proteggere i loro popoli”; una falsità simile lascia senza fiato, per impudenza: anche se non fosse stato lui, è colpevole. “L’impunità non è un’opzione”; ha detto ancora: cosa vuole, Mogherini? Farci entrare in guerra? Contro la Russia. Complice di Assad, come ripetono Paolo Mieli, Enrico Montana; Hollande, Jonson l’inglese, Erdogan il voltafaccia si indigna: allora si preparano davvero? Quando le sparano così grosse e tutti insieme, senza il minimo pudore e preoccupazione di essere smentiti, è perché sono tutti parte di un progetto grosso. Si capisce che tutto è stato concertato, il delitto, la strage col gas, e le indignazioni a comando, in via previa tra i superpoteri. Per una fuga in avanti? Di che tipo? Le prossime ore lo diranno.
    http://www.maurizioblondet.it/siria-stesse-menzogne-del-2013-ci-riprovano-lintervento/

  4. la Defense Intelligence Agency degli Stati Uniti (DIA) ammise in un memo del 2012 (PDF) che: “Se la situazione si dipana v’è la possibilità di stabilire un principato salafita dichiarato o non dichiarato nella parte orientale della Siria (Hasaqa e Dayr al-Zur), e questo è esattamente ciò che le potenze che supportano l’opposizione vogliono, al fine d’isolare il regime siriano considerato profondità strategica dell’espansione sciita (Iraq e Iran)”. Il memo della DIA spiega poi esattamente chi siano tali sostenitori “del principato salafita” (e i suoi veri nemici ): “Occidente, Paesi del Golfo e Turchia sostengono l’opposizione; mentre Russia, Cina e Iran sostengono il regime”. In sostanza, il “principato” (stato) “salafita” (islamico) è una creazione degli Stati Uniti nel perseguimento del programma di cambio di regime in Siria. L’attuale sedicente “Stato Islamico” si trova proprio in Siria orientale, dove secondo il memo della DIA i suoi Stati sponsor hanno cercato di mettere. Il suo ruolo nel minare Damasco…
    https://aurorasito.wordpress.com/2017/04/05/se-i-terroristi-puntano-la-russia-chi-e-dietro/

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